Pianta originale della zona del Mediterraneo, diffusa in Italia nelle Alpi e negli Appennini tra i 300 e i 1000 metri, costituisce una delle presenze principali dei boschi di latifoglie puri (castagneti) o misti.
Albero ad alto fusto, fino a 30 metri, dicotiledone, con foglie larghe, lanceolate, margini seghettati e nervature prominenti.Lo sviluppo del castagno è inizialmente molto lento e raggiunge il suo splendore vegetativo intorno ai 50 anni.
Può vivere oltre i mille anni.
Predilige i terreni acidi profondi, fertili.
Si mette a dimora in primavera.
Moltiplicazione: per mezzo di polloni radicali o per innesto.Allevamento: in forma naturale, richiede poche potature e l'asporto di rami secchi o malati.
Fruttifica dopo i 15 anni
Parassiti: Balanino del castagno, Carpocapsa supp.
Malattie: Mal dell'Inchiostro, Cancro corticale.
I Castagni salvatici tenuti a bosco ceduo, si chiamano; paline, e si adoprano principalmente per farne pali e cerchi.
Quelli che si allevano per aver dei lunghi pezzi di;legno da costruzione, si tengono folti perchè allunghino molto, e non si disperdano in rami; e al contrario i Castagni coltivati per il frutto;devono tenersi radi, perchè la quantità di fiori è proporzionale ai rami esposti alla luce.
...Oltre l'esser di grandissima utilità, è il Castagno anche un albero di molta bella apparenza, ed un Castagneto ben tenuto dà un bel colpo d'occhio, ed è deliziosissimo per l'ombra amena e fresca che ci si gode... (dal Trattato degli Alberi della Toscana, di Gaetano Savi)
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