Materie prime: La canapa può essere coltivata per due scopi principali: per la fibra tessile o per i semi. Una importante caratteristica della pianta di canapa è la sua produttività. E’ una delle piante più produttive in massa vegetale di tutta la zona temperata: una coltivazione della durata di tre mesi e mezzo produce una biomassa quattro volte maggiore di quella prodotta dalla stessa superficie di bosco in un anno. Prodotti dalla canapa: • Tessuti -Un acro di terra produce circa 500 kg di fibra grezza di canapa, tre volte più del cotone. Ogni kg di canapa rende una volta filato un filo lungo oltre 700 km. A parità di prezzo gli articoli di canapa sono sempre più richiesti rispetto a quelli di cotone per via della maggiore brillantezza del bianco e per la loro robustezza, assorbenza e durata. La fibra organica di canapa respira con il corpo ed è biodegradabile. La sua capacità superassorbente la rende adatta a fabbricare spugne, tamponi, asciugamani e pannolini. La sua coltivazione richiede pochi pesticidi e fertilizzanti, mentre il cotone specialmente di pesticidi ne richiede moltissimi. Inoltre la fibra della canapa è molto più robusta e dura più a lungo. Attualmente viene proposta in sostituzione di cotone e fibre sintetiche. • Semi, olio, vernici -La canapa, oltre che per la fibra tessile puo’ essere coltivata per ricavarne i semi. Per il loro valore nutritivo i semi di canapa sono stati proposti come rimedio alla carenza di proteine dei paesi in via di sviluppo. L’olio di canapa è particolarmente ricco di grassi insaturi ed è l’ideale per correggere la dieta dell’uomo moderno e per prevenire le malattie del sistema cardiocircolatorio. Altrettanto straordinarie sono le proprietà di questo olio per gli usi industriali: non a caso è stato paragonato all’olio di balena. Le vernici fabbricate con questa materia prima, oltre a non essere inquinanti, sono di qualità superiore rispetto a quelle prodotte con i derivati del petrolio. • Carta -La carta di fibra di canapa ha molte caratteristiche positive tra cui grande forza ed estensibilità, opacità, resistenza a strappi e lacerazioni, resistenza all’umidità e capacità di mantenere la piega. Può essere riciclata sette volte mantenendo sempre lo stesso spessore contro le tre volte della carta d’albero. La carta di canapa dura secoli e persino millenni; la carta di albero ha una vita di soli 25-80 anni e tende gradualmente ad indurirsi, sbriciolarsi, ingiallirsi, deteriorarsi. Una volta estratta la fibra tessile e dopo aver raccolto i semi, rimangono la stoppa più la parte legnosa o canapolo, che non si possono considerare solo un semplice sottoprodotto, ma un’altra importante materia prima. Con la stoppa si può fabbricare carta di alta qualità, sottile e resistente. Con le corte fibre cellulosiche del legno si può produrre la carta d’uso più corrente: quella di giornale, dei cartoni etc… • Tavole -Con i fusti interi della canapa, pressati con un collante, si possono fabbricare tavole per l’edilizia e la falegnameria in sostituzione del legno: sono di grande robustezza, flessibilità ed assai più leggere. • Plastica -Con la cellulosa di cui la pianta è ricca, attraverso un processo di polimerizzazione, si possono ottenere anche svariati materiali plastici pienamente degradabili che fin dall’inizio avrebbero una serie di usi importanti per imballaggi, isolanti e così via. • Combustibili -La canapa, per la sua alta resa in massa vegetale, è considerata anche la pianta ideale per la produzione di combustibili da biomassa in sostituzione dei prodotti petroliferi. Bruciare combustibili da biomassa anziché petrolio non fa aumentare l’effetto serra. Infatti l’anidride carbonica viene prima sottratta all’atmosfera durante la crescita della pianta, e poi restituita all’aria al momento della combustione. In questo modo la quantità di anidride carbonica dell’atmosfera non aumenta, al contrario di quello che succede se si bruciano idrocarburi fossili. • Medicinali e cosmetici -Sui medicinali si potrebbe tranquillamente scrivere una enciclopedia. Innumerevoli anche le applicazioni nel campo della cosmesi: dagli abbronzanti, alle creme contro gli inestetismi della pelle per arrivare a profumi, essenze, tinture ecc. Altri usi: Oltre a quelli ben noti e tradizionali, dell’industria tessile, della corderia e saccheria, della carta e dei cartoni, si vanno ampliando destinazioni innovative come bioedilizia, zootecnia, ect.. per le quali è prevedibile un mercato in forte espansione. Imballaggi di fibra vegetale, geotessili per contenere l’erosione dei suoli, bioedilizia come materiali isolanti e in sostituzione del polistirolo; substrato in colture di funghi, lettiere, componente dei terricciati, ecc. |
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